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“Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno a cui si è appena fatto un dono." Jean de La Bruyère
Christina Calvo stava tornando a casa in macchina, assieme ai suoi tre figli, quando ha visto un uomo senza cappotto camminare in mezzo alla neve.
Negli Usa, Christina Calvo stava tornando a casa in auto con i suoi figli quando ha incrociato un senzatetto senza giacca che camminava nell neve. Colpita dalla scena è andata a comprare un cappotto da donare al senzatetto, è scesa dalla sua auto e ha dato il suo regalo e un abbraccio allo sconosciuto. ...
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“Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno a cui si è appena fatto un dono." Jean de La Bruyère
Christina Calvo stava tornando a casa in macchina, assieme ai suoi tre figli, quando ha visto un uomo senza cappotto camminare in mezzo alla neve.
Negli Usa, Christina Calvo stava tornando a casa in auto con i suoi figli quando ha incrociato un senzatetto senza giacca che camminava nell neve. Colpita dalla scena è andata a comprare un cappotto da donare al senzatetto, è scesa dalla sua auto e ha dato il suo regalo e un abbraccio allo sconosciuto. I figli hanno ripreso la scena e la donna ha poi deciso di postare il video su Facebook commentandolo così: “Non voglio attirare l’attenzione, voglio solo che gli altri siano ispirati a fare qualcosa di carino per una persona o per un animale. La gentilezza è gratuita!”.
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“Amare, in generale, significa voler fare del bene." Lev Tolstoj
In Changing Batteries video, che tradotto significa “Sostituzione delle batterie”, un figlio invierà un pacchetto a sua madre perché non poteva farle visita in quel periodo. Il pacchetto conteneva un robot.
Il robot aiuterà la signora nel fare le faccende domestiche, come spazzare il cortile, riordinare la casa, annaffiare le piante e si occuperà di assisterla a causa della sua età avanzata. Pian piano il robot assumerà il ruolo di un figlio al quale ...
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“Amare, in generale, significa voler fare del bene." Lev Tolstoj
In Changing Batteries video, che tradotto significa “Sostituzione delle batterie”, un figlio invierà un pacchetto a sua madre perché non poteva farle visita in quel periodo. Il pacchetto conteneva un robot.
Il robot aiuterà la signora nel fare le faccende domestiche, come spazzare il cortile, riordinare la casa, annaffiare le piante e si occuperà di assisterla a causa della sua età avanzata. Pian piano il robot assumerà il ruolo di un figlio al quale la signora si affeziona e passeranno giornate felici.
Col tempo, purtroppo, la signorà si ammalerà e verrà a mancare. Ciò che il robot farà in seguito probabilmente vi rattristerà ma guardatelo fino alla fine!
Changing Batteries Riflessione: Questo video serve a ricordare a tutti noi di dare importanza ai nostri genitori, specialmente alle loro esigenze via via che invecchiano. Quando avranno bisogno di noi, dovremo essere lì, pronti ad aiutarli. Hanno meritato di essere amati e curati, questo è il nostro unico modo per restituire tutti i loro sacrifici fatti per noi.
Facciamo tesoro di ogni momento che abbiamo passato con i nostri genitori, in modo che alla fine possano sentirsi gratificati e importanti per averci donato la vita ed il loro tempo.
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Stai perdendo tempo?
Autore : Vivimus Categoria : Vivere meglio Domenica, 22 Gennaio 2017 - 18:55
““Se il tempo, di tutti i doni è il più prezioso, sprecarlo dovrebbe essere il peccato più grande." Benjamin Franklin
Un semplice cambio di prospettiva per diventare consapevole del tempo che stai sprecando e di come potresti investirlo per raggiungere i tuoi obiettivi.
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Ci lamentiamo continuamente di non avere il tempo per le nostre passioni, di non riuscire a realizzare i nostri obiettivi, di essere troppo impegnati per instaurare buone abitudini: scuse. Ecco cosa sono, vecchie e stravecchie… scuse. Scuse che ci raccontiamo per sentirci ...
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““Se il tempo, di tutti i doni è il più prezioso, sprecarlo dovrebbe essere il peccato più grande." Benjamin Franklin
Un semplice cambio di prospettiva per diventare consapevole del tempo che stai sprecando e di come potresti investirlo per raggiungere i tuoi obiettivi.
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Ci lamentiamo continuamente di non avere il tempo per le nostre passioni, di non riuscire a realizzare i nostri obiettivi, di essere troppo impegnati per instaurare buone abitudini: scuse. Ecco cosa sono, vecchie e stravecchie… scuse. Scuse che ci raccontiamo per sentirci meno in colpa, per procrastinare i nostri impegni e per rendere i nostri fallimenti… un po’ meno amari.
Già… la consapevolezza è una brutta bestia. Quando ti rendi conto di quanto tempo stai sprecando in attività inutili e dei progetti che potresti realizzare altrimenti, beh… è come ricevere un pugno allo stomaco.
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Che figura!
Autore : Vivimus Categoria : Vivere meglio Domenica, 22 Gennaio 2017 - 14:58
““Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi." Indro Montanelli
Cosa bisognerebbe fare per estirpare per sempre il razzismo dal mondo? Forse l'unica soluzione sarebbe quella di liberarsi definitavamente da tutti i pregiudizi. Ma come rendere tutte le persone del mondo più aperte mentalmente?
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Jafar è un bel cortometraggio greco contro il razzismo e i pregiudizi che fa riflettere.
In meno di tre minuti, il video cerca di sensibilizzare ...
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““Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi." Indro Montanelli
Cosa bisognerebbe fare per estirpare per sempre il razzismo dal mondo? Forse l'unica soluzione sarebbe quella di liberarsi definitavamente da tutti i pregiudizi. Ma come rendere tutte le persone del mondo più aperte mentalmente?
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Jafar è un bel cortometraggio greco contro il razzismo e i pregiudizi che fa riflettere.
In meno di tre minuti, il video cerca di sensibilizzare la gente e, puntando sui sentimenti e l'emozione, condurla a non essere diffidente, non avere pregiudizi nei confronti degli stranieri. La trama è semplicissima: alla coppia del corto viene rivelato che il donatore di midollo osseo che ha salvato la loro piccola appartiene proprio al ragazzo che in sala d'attesa avevano guardato con disprezzo.
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Un vero Natale
Autore : Vivimus Categoria : Vivere meglio Mercoledì, 21 Dicembre 2016 - 22:48
““Il piacere non è altro che una tregua del dolore." John Selden
Nel 2014 quando ricorreva il centenario in memoria di questo evento verificatosi durante la notte di Natale, avevo fatto questo Post, ma preferisco ricordarlo anche nel 2016 per non aspettare altri 98 anni.
Questo video si rappresenta con la pubblicità di Natale della nuova Sainsbury. Realizzata in collaborazione con The Royal British Legion. Ispirato a fatti reali da 100 anni fa.
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In questo video il trailer del film: "Joyeux Noël - Una verità dimenticata ...
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““Il piacere non è altro che una tregua del dolore." John Selden
Nel 2014 quando ricorreva il centenario in memoria di questo evento verificatosi durante la notte di Natale, avevo fatto questo Post, ma preferisco ricordarlo anche nel 2016 per non aspettare altri 98 anni.
Questo video si rappresenta con la pubblicità di Natale della nuova Sainsbury. Realizzata in collaborazione con The Royal British Legion. Ispirato a fatti reali da 100 anni fa.
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In questo video il trailer del film: "Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia" è un film del 2005 scritto e diretto da Christian Carion. La trama della pellicola è incentrata sulla Tregua di Natale del 1914 fra soldati di trincea tedeschi, francesi e britannici. La rete ci offre anche la possibilità di vederlo in streaming a questo LINK.
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Una preziosa testimonianza di un soldato inglese che ebbe modo di assistere di persona a questo evento.
"Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! "Le prime battaglie hanno fatto tanti morti, che entrambe le parti si sono trincerate, in attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare.
Ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo ogni momento che un obice d'artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra, per paura del cecchino. E poi la pioggia: cade quasi ogni giorno. Naturalmente si raccoglie proprio nelle trincee, da cui dobbiamo aggottarla con pentole e padelle.
E con la pioggia è venuto il fango, profondo un piede e più. S'appiccica e sporca tutto, e ci risucchia gli scarponi. Una recluta ha avuto i piedi bloccati nel fango, e poi anche le mani quando ha cercato di liberarsi...» «Con tutto questo, non potevamo fare a meno di provare curiosità per i soldati tedeschi di fronte noi. Dopo tutto affrontano gli stessi nostri pericoli, e anche loro sciaguattano nello stesso fango. E la loro trincea è solo cinquanta metri davanti a noi." "Tra noi c'è la terra di nessuno, orlata da entrambe le parti di filo spinato, ma sono così vicini che ne sentiamo le voci. Ovviamente li odiamo quando uccidono i nostri compagni.
Ma altre volte scherziamo su di loro e sentiamo di avere qualcosa in comune. E ora risulta che loro hanno gli stessi sentimenti. Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra prima gelata. Benché infreddoliti l'abbiamo salutata con gioia, perché almeno ha indurito il fango." "Durante la giornata ci sono stati scambi di fucileria.
Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi! Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo." soldati che fraternizzano fuori dalle trincee "Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: ?Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia». «Non ho mai creduto di poter vedere una cosa più strana e più commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d'occhio. Che cos'è?, ho chiesto al compagno, e John ha risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini." "E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: ' stille nacht, heilige nacht…'. Il canto in Inghilterra non lo conosciamo, ma John lo conosce e l'ha tradotto: 'notte silente, notte santa'.
Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: 'the first nowell the angel did say…'. Per la verità non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un'altra: 'o tannenbaum, o tannenbaum…'. A cui noi abbiamo risposto: 'o come all ye faithful…'. E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: 'adeste fideles…'». «Inglesi e tedeschi che s'intonano in coro attraverso la terra di nessuno!" "Non potevo pensare niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'.
Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto." "Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l'hanno fatto - ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'è arrampicato fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in bocca!" "Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi.
Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzate poche ore prima». «Abbiamo acceso un gran falò, e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio. Devo dire che i tedeschi erano vestiti meglio, con le divise pulite per la festa. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi sapevano l'inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. 'Molti di noi hanno lavorato in Inghilterra', ha risposto. 'Prima di questo sono stato cameriere all'Hotel Cecil." "Forse ho servito alla tua tavola!' 'Forse!', ho risposto ridendo. Mi ha raccontato che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di matrimonio. E io gli ho detto: 'non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo battuti e tu puoi tornare a sposarla'. Si è messo a ridere, poi mi ha chiesto se potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco è stato portabagagli alla Victoria Station.
Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non riuscivano a parlare si scambiavano doni, i loro sigari con le nostre sigarette, noi il tè e loro il caffè, noi la carne in scatola e loro le salsicce. Ci siamo scambiati mostrine e bottoni, e uno dei nostri se n'è uscito con il tremendo elmetto col chiodo! Anch'io ho cambiato un coltello pieghevole con un cinturame di cuoio, un bel ricordo che ti mostrerò quando torno a casa." "Ci hanno dato per certo che la Francia è alle corde e la Russia quasi disfatta.
Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. 'Va bene, voi credete ai vostri giornali e noi ai nostri'». «E' chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli incontrati anch'io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verità. Questi non sono i 'barbari selvaggi' di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò, e abbiamo finito per intonare insieme - non ti dico una bugia - 'Auld Lang Syne'. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontraci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio.
E insomma, sorella mia, c'è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito." "Eppure non si può fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si è rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo." "Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?
Il tuo caro fratello Tom.""
In questo video, penso inglese, in quale modo viene ricordato questo straordinario evento per riuscire a tramandarlo alle generazioni future. Cosa di migliore che una partita a calcio con le divise dell'epoca di soltati tedeschi e inglesi.
Il Natale viene per tradizione tutti gli anni, anche il calendario lo ricorda. Ma viverlo come lo hanno vissuto questi soldati, lo ha reso indimenticabile. Proviamo anche noi a rendere il nostro Natale indimenticabile!
Infine dopo aver visto e conosciuto cosa ci ha insegnato la storia, auguro a tutti un caloroso Natale in famiglia o con chi a voi di più caro in pace e serenità.
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Gli affetti del cuore sono come i rami del cedro: se l'albero perde un ramo robusto soffre, ma non muore, riversa tutta la vitalità nel ramo accanto, perchè possa crescere e riempire il posto vuoto.